Chivasso

Non vi sono certezze, ma è probabile che Chivasso (26.500 abitanti circa) inizi la sua storia come città romana. Il suo nome sembra infatti derivare da clivus, collina, diventato prima Clivaceus, poi clavasium, cioè città di fronte alla collina. Dopo la caduta dell’Impero Romano, la città viene assorbita nei domini degli Aleramici, marchesi del Monferrato. Questi, decidono di sfruttare la posizione geografica, che rende Chivasso stazione di sosta lungo la Via Franchigena, il percorso dei pellegrini d’Europa. Così, Chivasso aumenta di dimensione, dotandosi di mura propria, castello e zecca, capace di coniare monete d’oro e d’argento. Con la fine del casato degli Aleramici, la città passa ai Paleologi ed ai Savoia. Entrambe le dinastie sono positive per Chivasso: Se i Paleologi investono soldi e risorse per rendere Chivasso, i Savoia rendono la città una locomotiva industriale e culturale, particolarmente rinomata per il numero e la qualità delle tipografie. Comunque sia, un tour virtuale della città può iniziare dalla stazione ferroviaria. Costruita nel 1856, è testimone della passata industrializzazione del Piemonte sabaudo, sorta di riscaldamento prima della campagna per l’Unificazione d’Italia. Da tale momento di modernizzazione arriva anche il Canale Cavour, struttura dell’epoca pensata per razionalizzare e rendere più efficiente l’irrigazione dei campi locali. La struttura prende il nome dall’omonimo Conte e patriota, che copiò quanto visto in Francia durante un viaggio d’istruzione. E, a proposito di archeologia industriale, bisogna ricordare il locale Stabilimento Lancia. Aperta nel 1963, la fabbrica è stato il principale polo produttivo dell’omonima casa automobilistica. Dalle sue officine sono usciti modelli come la Lancia Dedra, la Fiat Barchetta e la Lancia K Coupè. Forse più di ogni altra struttura, lo Stabilimento Lancia riassume le vicende cittadine, dal Boom economico degli Anni Sessanta alla crisi economica attuale.

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