Fecondazione assistita in Piemonte e il fenomeno del turismo riproduttivo all’estero.

Fecondazione assistita in PiemonteCombattere l’infertilità di coppia è lo scopo principale degli studi scientifici relativi alla fecondazione assistita: questo procedimento è il più importante metodo per ottenere gravidanze anche nei casi più disperati, attraverso un percorso medico che se da un lato è volto ad analizzare le cause dell’infertilità, dall’altro ha il compito di trovare soluzioni per combatterla. Le tecniche di fecondazione artificiale o fecondazione assistita si sono evolute, negli anni, fino ad offrire alle coppie che si rivolgono ai centri specializzati, un aiuto non solo dal punto di vista medico (terapie, diagnosi, procedure), ma anche sotto il profilo psicologico (supporto psicologico alla coppia e/o alla persona).

Tuttavia, l’Italia ad oggi rappresenta una delle nazioni in cui le in cui le leggi sulla fecondazione assistita sono le più restrittive in tutto il panorama europeo: dall’istituzione della legge 40 del 2004, non sono contemplate, ad esempio, procedure di fecondazione eterologa, che potrebbero rappresentare un incentivo in più per le coppie in difficoltà. Nonostante questo però l’attività dei centri di fecondazione assistita in Italia è molto in fermento, e i centri di fecondazione assistita in Piemonte non sono da meno del resto d’Italia, rappresentando una regione d’eccellenza nel settore, con centri specializzati, come ad esempio il centro Promea in via Menabrea, che operano da molti anni nel settore, con successo e con numerosissime coppie aiutate nella realizzazione del loro sogno di maternità.

Le restrizioni in Italia tuttavia hanno dato vita ad una fuga dall’Italia che viene configurata come turismo riproduttivo: la Spagna, la Svizzera, la Grecia, sono le mete preferite dalle coppie italiane, che scelgono di fare i cosiddetti viaggi della procreazione proprio per la possibilità di eseguire operazioni non concesse in Italia. Ma non solo per questo: la scarsa conoscenza della nuova legge in vigore dal 2009 – che permette operazioni non concesse in precedenza – crea confusione e non permette alle coppie di avere fiducia nella medicina italiana. Anche il passaparola ha influenzato molto la scelta delle coppie italiane che alimentano il fenomeno del turismo riproduttivo: la poca disponibilità dei centri di inseminazione artificiale italiani a fronte di quelli stranieri, la maggiore visibilità dei centri stranieri su Internet e nei forum, il passaparola e il fattore economico hanno contribuito a rendere sempre più consistente questo fenomeno. Sono 1350 oggi, le coppie italiane che ricorrono al turismo riproduttivo.

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